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Il calcolo teorico dell’alcolemia

In quasi tutti gli ordinamenti legali dei paesi civilizzati, per una questione di sicurezza, sono state poste restrizioni alla conduzione di autoveicoli in stato di ebbrezza. Gli autoveicoli, oltre che un mezzo di spostamento, sono un pericolo: condurli in uno stato che altera la percezione della realtà, quale lo stato d’ebbrezza, aumenta in maniera drammatica il rischio.

Gli accertamenti tossicologi richiesti dalle Commissioni mediche locali per valutare l’idoneità alla guida, talvolta prevedono l’analisi dell’alcolemia. L’idoneità di un’analisi dell’alcolemia per una tale valutazione è assai discutibile, come illustrato nell’articolo Alcolismo, alcolemia, ebbrezza: la Commissione medica locale Roma 1 non può essere presa sul serio [1], saranno qui approfonditi la nozione di alcolemia e il suo calcolo teorico.

Alcolemia ed ebbrezza alcolica

I sintomi dell’ebbrezza alcolica si manifestano quando nel tuo sangue è presente una certa quantità di alcol: per questo l’alcolemia è utilizzata come unità di misura nella valutazione scientifica dell’ebbrezza alcolica, spesso in ambito medico-legale.

La parola “alcolemia”, alla lettera, significa alcolicità del sangue, quantità di alcol presente nel sangue (Blood Alchol Content, in inglese). Le restrizioni legali alla guida in stato d’ebbrezza utilizzano l’alcolemia per stabilire i limiti entro i quali la guida è consentita, oltre i quali non lo è, con i conseguenti provvedimenti e sanzioni.

Sarebbe utile, quando hai bevuto alcolici, poter conoscere la tua alcolemia: capiresti se puoi metterti alla guida o no. Come fare altrimenti per decidere?

Nel 2007 il Ministero della Salute (in rispetto del D.L. 106/07, art. 6, c. 4) ha messo a disposizione una tabella [2] che fornisce indicazioni sulla stima dell’alcolemia, in base alla quantità di alcolici consumati.

La tabella è costruita intorno alle nozioni della comunità scientifica sull’alcolemia, sviluppate a partire dai pioneristici studi dello scienziato svedese Erik Widmark, che nel 1932 con la sua opera Die theoretischen Grundlagen und die praktische Verwendbarkeit der gerichtlich-medizinischen Alkoholbestimmung (Le basi teoriche e l’impiego pratico della determinazione medico-legale dell’alcol), propose una famosa equazione per il calcolo teorico dell’alcolemia.

L’equazione di Widmark

NOTA BENE. L’alcol è un composto chimico puro, propriamente detto alcol etilico o meglio ancora etanolo. La quantità di etanolo nel sangue è di norma misurata in peso/volume. Una misurazione in volume/volume non è utile a stabilire la quantità di etanolo nel sangue, perché non tiene conto della differenza di peso specifico tra i due, rispettivamente 0,789 e 1,055 al peso/volume dell’acqua distillata a una temperatura di 0° C.

L’equazione si compone di cinque variabili e due costanti:

La logica dell’equazione mette in relazione quantità di etanolo assunta e modalità di assunzione, con quantità di sangue nel corpo e modalità di assorbimento: per conoscere una delle cinque variabili è necessario conoscere le altre quattro.

I limiti del calcolo teorico dell’alcolemia

A prescindere dell’equazione, il calcolo teorico dell’alcolemia ha dei limiti: com’è possibile stabilire la quantità di etanolo nel sangue capace di scatenare i sintomi dell’ebbrezza alcolica? Per la medicina ogni paziente è unico e reagisce in maniera diversa ai farmaci, così sarà per gli effetti dell’etanolo, in base alle condizioni di salute, all’età e a tanti altri fattori. L’ebbrezza è inoltre uno stato di alterazione psicofisica: personalità psichicamente instabili potrebbero presentare sintomi diversi rispetto a quelle normali. Tagliando corto: magari un camionista polacco può bere una bottiglia di vodka e guidare a occhi chiusi (meglio non seguire il suo esempio), mentre un nativo americano in riserva, con un bicchierino d’amaro non è più in grado di alzarsi dalla poltrona.

I dati riportati nella tabella proposta dal ministero, considerano un’altra variabile oltre a quelle che compongono l’equazione di Widmark: l’assunzione di bevande alcoliche a stomaco pieno o a stomaco vuoto. La digestione di certo rallenta l’assorbimento dell’alcol, ma non influisce sulla quantità assorbita, in proposito la tabella avverte che i dati si riferiscono a un’assunzione di bevande alcoliche avvenuta nell’arco di circa un’ora e mezza (60 – 100 minuti). I calcoli basati sull’equazione di Widmark non prevedono variabili legate alla digestione.

Ultimo avvertimento riguarda il tempo trascorso dall’assunzione. L’equazione di Widmark utilizza le ore come unità di misura: non è utile richiedere una maggiore accuratezza. L’etanolo, una volta assunto, inizia a entrare in circolo nel sangue nell’arco di minuti, ma i sintomi dell’ebbrezza non sono istantanei, si manifestano in maniera graduale.

Accettati questi limiti, l’equazione può essere utile per rispondere ad alcune domande, come negli esempi che seguono.

1. Quanto alcol posso assumere prima di raggiungere una certa alcolemia?

Questo esempio è utile per capire quanto alcol puoi assumere prima che si manifestino i sintomi dell’ebbrezza (in genere quando è raggiunta un’alcolemia di 0,5 g/L), ricerca il volume di etanolo assunto.

Dati: peso corporeo = 80 Kg; coefficiente di diffusione = 0,68 L/Kg; alcolemia = 0,00049 Kg/L; tasso di eliminazione dell’etanolo = 0,00015 Kg/L/ore; tempo trascorso dall’assunzione = 1 ore; numero di bevande consumate = 1.

2. Quanto sarà la mia alcolemia se ho bevuto una certa quantità di alcol?

Questo esempio è utile per capire se, in base all’alcol che hai assunto, la tua alcolemia rientri nei limiti consenti dalla legge per la guida (è sempre sconsigliato guidare dopo aver bevuto alcolici), ricerca l’alcolemia.

Dati: peso corporeo = 80 Kg; coefficiente di diffusione = 0,68 L/Kg; Kg/L; tasso di eliminazione dell’etanolo = 0,00015 Kg/L/ore; tempo trascorso dall’assunzione = 1 ore; numero di bevande consumate = 1; volume di etanolo nella bevanda = 0,035 L.

3. Quanto devo aspettare perché la mia alcolemia scenda sotto un certo livello, se ho bevuto una certa quantità di alcol?

Questo esempio è utile per capire quanto tempo devi aspettare, dopo aver assunto alcolici, prima la tua alcolemia rientri nei limiti consenti dalla legge per la guida (è sempre sconsigliato guidare dopo aver bevuto alcolici), ricerca il tempo trascorso dall’assunzione.

Dati: peso corporeo = 80 Kg; coefficiente di diffusione = 0,68 L/Kg; alcolemia = 0,00049 Kg/L; tasso di eliminazione dell’etanolo = 0,00015 Kg/L/ore; numero di bevande consumate = 1; volume di etanolo nella bevanda = 0,072 L.

4. Quanto alcol riesco a smaltire in un dato periodo di tempo, se ho una certa alcolemia?

Questo esempio è una variante della domanda 1, ma prende in considerazione la completa eliminazione dell’alcol in un certo periodo di tempo, ricerca il volume di etanolo assunto.

Dati: peso corporeo = 80 Kg; coefficiente di diffusione = 0,68 L/Kg; alcolemia = 0 Kg/L; tasso di eliminazione dell’etanolo = 0,00015 Kg/L/ore; tempo trascorso dall’assunzione = 5 ore; numero di bevande consumate = 1.

5. Quanto alcol ho bevuto se ho una certa alcolemia?

Questo esempio è una variante della domanda 1, ma prende ti permette di capire la quantità di alcol che hai assunto se hai una certa alcolemia, ricerca il volume di etanolo assunto.

Dati: peso corporeo = 80 Kg; coefficiente di diffusione = 0,68 L/Kg; alcolemia = 0,002 Kg/L; tasso di eliminazione dell’etanolo = 0,00015 Kg/L/ore; tempo trascorso dall’assunzione = 1 ore; numero di bevande consumate = 1.

Nota finale

I migliori servizi on-line che offrono strumenti per il calcolo teorico dell’alcolemia sono dalle pagine Ministero della salute – Alcol e guida, calcolo del tasso alcolico nel sangue [3], Alcolino – etilometro online [4]. Una buona pagina dedicata al calcolo teorico dell’alcolemia è YouMath – Tasso alcolemico [5].