Alcolismo, alcolemia, ebbrezza: la Commissione medica locale Roma 1 non può essere presa sul serio

Un doveroso approfondimento, ma anche un atto di accusa, sull’utilizzo dell’alcolemia come parte degli accertamenti finalizzati al rilascio del certificato d’idoneità alla guida, fastidiosa pratica in uso presso la Commissione medica locale Roma 1.

Che senso può avere determinare lo stato di ebbrezza di un individuo che non sta guidando?


Tutti sanno che l’etilometro è lo strumento utilizzato dai diversi Tutori dell’ordine per accertare lo stato d’ebbrezza, tutti sanno che questo strumento, in base alla quantità di etanolo presente nell’aria espirata, misura la quantità di etanolo presente nel sangue, chiamata alcolemia.

Si pone allora una domanda: che senso può avere determinare lo stato di ebbrezza di un individuo che non sta guidando, ma che si è liberamente presentato presso un laboratorio di analisi al fine di accertare il suo stato di salute rispetto a una patologia invalidante alla guida, come l’alcolismo?

Rispondere è inutile: richiedere l’alcolemia tra le analisi di accertamento di idoneità alla guida è come richiedere di sottoporti all’etilometro per poter riottenere o rinnovare la patente di guida. Non sei convinto?

Che cos’è l’alcolismo

L’alcolismo è una patologia alcol correlata. Inutile cercare una definizione più esatta: si tratta di uno stato generale di disagio fisico e psichico di un individuo, connesso in qualche modo con il suo consumo di bevande alcoliche.

I sintomi dell’alcolismo non hanno alcun carattere strettamente scientifico. Qualsiasi disagio dell’individuo che possa essere ricondotto al consumo di bevande alcoliche può pertanto essere considerato sintomo di alcolismo.

È proprio sulla base di un tale approccio al problema che la guida in stato di ebbrezza viene oggi considerata un sintomo di alcolismo.

I sintomi più comuni dell’alcolismo sono comunque considerati il consumo anormale di bevande alcoliche e l’anormalità delle relazioni sociali di un individuo. Questi sintomi sono caratteristici di molte forme di dipendenza, pertanto l’alcolismo viene spesso definito come un problema di dipendenza dalle bevande alcoliche.

Che cosa sono l’alcolemia e l’ebbrezza?

Tecnicamente l’alcolemia non può essere definita come “unità di misura dell’ebbrezza alcolica”, ma in pratica di questo si tratta: lo stato di ebbrezza è indotto dalla presenza di etanolo nel nostro organismo e l’etanolo si diffonde nel nostro organismo attraverso il sangue.

Studi medici hanno determinato per via induttiva che i sintomi dello stato di ebbrezza, considerato a ragione causa di inidoneità alla guida, cominciano a manifestarsi quando nell’organismo l’alcolemia oltrepassa gli 0,5 g/l, così la legge stabilisce delle sanzioni per chi guida con un’alcolemia superiore agli 0,5 g/l.

In altre parole possiamo dire che quando in un litro del nostro sangue, che pesa circa 1,055 Kg, sono presenti più di 0,5 g di etanolo, si può allora accertare uno stato di ebbrezza.

Per capire con semplicità cosa sia davvero l’alcolemia bisogna pensare al titolo alcolimetrico, ovvero l’espressione volumetrica del contenuto di alcol in una bevanda alcolica: la birra, per esempio, ha un titolo alcolimetrico pari al 5% del suo volume. Data una quantità specifica, mettiamo una lattina da 33 cl, possiamo sapere che in questa lattina avremo circa 13 g di etanolo, quindi che la birra contenga circa 39 g/l di etanolo.

Si può pertanto affermare che l’alcolemia corrisponde alla gradazione alcolica del nostro sangue, espressa in peso/volume anziché in volume/volume. Mettendola in questa maniera si può anche affermare che i sintomi dell’ebbrezza cominciano a manifestarsi nel nostro organismo quando la gradazione alcolica del sangue è superiore a circa lo 0,06%, pari a un rapporto di mezzo millesimo tra le grandezze se considerate in grammi.

Cosa può aver motivato la Commissione medica locale Roma 1?

La Commissione medica locale ha il compito di valutare, nei casi indicati dal D.L.vo 285/92, art. 119, c. 4, l’idoneità alla guida. La dipendenza da alcol, una delle forme di alcolismo, è considerata una patologia invalidante rispetto all’idoneità alla guida.

Se la Commissione medica locale vuole verificare la presenza di alcol nel tuo sangue, questa richiesta può solamente essere volta ad accertare che tu non abbia un problema di dipendenza da alcol. In particolare, per chi soffra di un tale disturbo, è stabilito che la patente di guida può essere rilasciata o rinnovata «al termine di un periodo constatato di astinenza» (D.L.vo 59/11, all. III, E.1).

In un simile contesto appare evidente che la Commissione medica locale può richiedere un esame dell’alcolemia per una sola ragione: accertare, in base a un periodo di astinenza dalle bevande alcoliche, che tu non soffra di dipendenza da alcol.

La Commissione medica locale Roma 1 non segue le linee guida internazionali

Non sarà certo la Redazione a contestare la correttezza dei metodi e dei protocolli proposti dalla Commissione medica locale Roma 1, perché non avrebbe alcuna autorità per farlo. Saranno però gli studi dei massimi esperti internazionali in materia.

Il Ministero della Salute (in collaborazione con altri Ministeri) ha messo a disposizione del pubblico un testo intitolato Guida utile all’identificazione e alla diagnosi dei problemi alcol-relati (puoi trovarlo a questo indirizzo). Questo testo si basa su contributi scientifici delle maggiori autorità nazionali e internazionali, come l’Osservatorio Nazionale Alcol CNSPS e la World Health Organization.

Bene, vediamo cosa si dice in questo testo sull’alcolemia come strumento di identificazione e diagnosi dei problemi alcol-relati.

Alcolemia e alcoluria: dati i limiti determinati dalla rapida metabolizzazione dell’etanolo, il loro valore come marker di assunzione di alcol è limitato alla verifica e analisi dello stato in corso. Trovano impiego in ambito di medicina legale e pronto soccorso (p. 12).

Esattamente quello che è stato riportato all’inizio di questo articolo. Certo il testo a cui si fa riferimento non è un testo di legge, ma esprime quei pareri tecnici in base ai quali, solitamente, i testi di legge vengono fatti!

Il parere degli esperti è insomma che, data la sua brevissima emivita nel sangue e nelle urine (dove comunque permane un po’ più a lungo, ma quasi mai per più di 24 ore), la presenza di etanolo in essi non può essere utile a stabilire la sussistenza di problemi di dipendenza da alcol, a meno che non si esegua un prelievo al giorno per tutta la durata della finestra prognostica proposta dall’accertatore!

Il testo ci dice infatti che alcolemia e alcoluria, rispetto agli effetti che l’etanolo ha sul nostro organismo, sono impiegate solamente alla «verifica e analisi dello stato in corso», non già di un problema cronico come la dipendenza da alcol.

Per capire in concreto: alcolemia e alcoluria sono di norma impiegate, nell’ambito della medicina legale e per quanto sia sventurata l’ipotesi, per stabilire se un conducente ricoverato in seguito a sinistro sia in stato di ebbrezza alcolica e dunque se abbia guidato in tale stato.

La scelta della Commissione: buonafede o malizia?

Ma cosa può aver dunque spinto la Commissione medica locale Roma 1 a scegliere l’impiego di alcolemia e alcoluria per accertare la presenza di dipendenza da alcol a chi richiede il rilascio o rinnovo patente presso di essa, come se ci fosse bisogno di un etilometro?

Prendiamo per buona l’ipotesi della buonafede: non è in effetti facile accertare una patologia invalidante quale la dipendenza da alcol, dunque melius abundare quam deficere, facciamo tutti gli esami possibili, tiriamo nel mucchio, qualcuno ci azzeccherà. È pur vero che poi questa scelta è un po’ una pacca sulle spalle, perché in un certo senso gioca a favore del consumatore medio di alcol: sarebbe sufficiente astenersi il giorno prima delle analisi di alcolemia (ma non CDT, altro esame proposto dalla Commissione) e alcoluria per passarle.

Si potrebbe anche concedere che comunque alcolemia e alcoluria, accertando l’astinenza dall’alcol nell’arco di un giorno, accertano senza dubbio che non sia presente un grave problema di dipendenza, che impedirebbe l’interruzione dell’assunzione della sostanza anche per periodi inferiori anche alle 24 ore.

Ci sarebbero comunque delle inutili sovrapposizioni: se non si passa l’alcolemia è garantito che non si passerà il CDT. Sarebbe quantomeno opportuno usare di base il CDT, più sensibile ma meno specifico, per poi approfondire con l’alcolemia, che in sostanza può vantare una specificità assoluta: è un po’ come se ad una visita dall’ortopedico ti prescrivessero una TAC prima di una radiografia, o peggio tutte e due insieme!

Prendiamo per buona l’ipotesi della malizia: bisogna innanzitutto osservare che, dati i trascorsi dell’ormai ex-Presidente della Commissione, non si può escludere nulla. Anche se al presente gli accertamenti prescritti dalla Commissione medica locale Roma 1 possono essere effettuati solo presso strutture pubbliche, è pur vero che il costo delle analisi è a tuo onere, e i soldi fanno comodo un po’ a tutti. Poi viene da pensare che il vero intento della Commissione non sia tanto quello di accertare, ma come più volte ripetuto di punire, senza alcun interesse per il tuo stato di salute e l’incolumità fisica tua e degli altri nell’accertare la tua idoneità alla guida, ma con il solo scopo di sottoporti ad una trafila di esami inutili per ledere la tua dignità e autostima.

Buonafede o malizia? Come sempre si rimane nel dubbio, ma su una cosa possiamo rimanere certi: CML Roma 1 adesso basta!

COMMENTI

7 commenti su “Alcolismo, alcolemia, ebbrezza: la Commissione medica locale Roma 1 non può essere presa sul serio
  1. Salve…per l ultimo rinnovo la mia cdt è perfetta come tutte le altre analisi del sangue…ma ho consumato 1 bicchiere di vino il giorno prima di una delle 3 analisi delle urine.
    Questo potrebbe compromettere la mia idoneità? Credevo ricercassero l abuso..no il normale consumo. Grazie mille

  2. Leggo l’intervento di Dustin e mi ritrovo allora anche io a dire qualcosa sull’argomento. Perdonerete in anticipo lo sfogo, anche perché “arrivo” in queste pagine un po’ alla ricerca di informazioni varie, ma soprattutto in considerazione di quel senso di smarrimento che ti assale quando hai a che fare con la Commissione Medica insediata in Lungotevere della Vittoria. Premessa: la questione non riguarda direttamente lo scrivente, ma mi sono trovato ad accompagnare una persona a me cara costretta a entrare in quell’ingranaggio malvagio e perfetto di chi si deve sottoporre al giudizio della commissione di cui sopra, soprattutto se hai la sventura di un giudizio (vita-natural-durante ) a seguito di precedente contestazione degli art.186 o 187 del Ncds. A scanso di equivoci non son qui a prendermela con il legislatore, ma – come son sicuro molti di voi capiranno – è l’uso (abuso?) a “random” (avrei voluto scrivere “ad minchiam”…) dell’applicazione della norma degli organi accertatori. Detto questo, faccio altresì presente che lavoro per una Pubblica Amministrazione, ed è proprio per questo che ho trovato sconcertante, per deformazione professionale, il senso di disorientamento che ti avvolge quando si prova a chiedere informazioni o a cercare di capire l’iter burocratico di questo girone dantesco. Certo, uno comincia ad interessarsi in merito alla procedura consultando internet sul sito “istituzionale” dell’ASL ROMA 1 (al quale dedicherò un piccolo richiamo alla fine di questo scritto …); magari proverai pure a chiamare decine di volte il numero di telefono riportato (senza speranza di una voce dall’altra parte del filo, preparatevi sin d’ora!) e alla fine ci si arrende basandoti sui documenti da produrre e presentandoti facendo il segno della croce sperando poi vada tutto bene. A tal proposito, ti dai un po’ di forza con la consapevolezza che ci si presenterà con largo anticipo rispetto alla naturale scadenza della validità della patente, ma la prima data utile per la visita è successiva ai venti giorni! Aggiungi i tempi (scoprirai dopo…) tristemente iperdilatati dovuti alla prenotazione degli esami che ti daranno, poi quelli relativi ai tempi tecnici necessari ai laboratori per le risultanze, e infine – se tutto andrà bene – quelli per avere finalmente la patente recapitata a casa. Insomma, alla faccia della prudenza con la quale si fanno i conti, sai già che comunque avrai la patente scaduta per un mese o forse più! Arriva il giorno della presentazione presso la commissione. Quanti saranno? Una sessantina? Forse anche in numero maggiore; la cosa – di rimando – suscita in me qualche dubbio sui tempi dedicati ad ognuno per una corretta, puntuale e attenta analisi che dovrà essere dedicata ad ogni singolo individuo. Non sarà così. Come immaginavo – mi verrà riferito poi – si entra e si esce in un minuto con il foglio delle prescrizioni; e in questo minuto metteteci pure la visita oculistica e sulla quale, sempre per quello che mi è stato riportato, preferirei sorvolare; tanto, per stessa ammissione della presidente della commissione, è una specie di “pro forma”.
    Il (la?) presidente della commissione. Personaggio davvero singolare. Fa, prima dell’inizio delle visite, un discorso generale al quale devono prestare attenzione tutte le persone presenti. Gioco forza è che non tutti capiscono o “afferrano” quello che dice. Anch’io (nella naturale calca che si crea intorno alla signora…) non capisco – ad esempio – se gli esami presso le strutture private convenzionate (pur in presenza della cd “catena di custodia”) siano – come logico dev’essere! – autorizzate oppure se le stesse devono essere fatte solo ed esclusivamente presso le strutture pubbliche: al riguardo ne indica quattro alle quali si deve fare immediatamente opera di memoria, perché non ti saranno più ripetute! Alla fine indicherà dei ciclostilati buttati lì su una sedia (il massimo della sciatteria!) e sui quali sono riportate alcune indicazioni di massima. Mancano, al riguardo, proprio gli indirizzi delle strutture presso le quali ci si deve presentare per gli esami (delle infoline che ti servono, a quel punto, come il pane neppure a parlarne!). Ergo: veditela tu …sempre se ti ricordi dove devi recarti! E pensare che l’introduzione era tutta a vantaggio di una autocelebrazione delle cose che ha cambiato in meglio lì dentro ….
    Considerazioni finali:
    primo giudizio in merito alla privacy: assente completamente! Data la delicatezza della questione ci si aspetta un approccio diverso verso la singola utenza. L’impressione che ne ho ricavato è stata quella della transumanza del bestiame.
    secondo: suscita perplessità l’indicazione coatta dei presidi medici dove fare le analisi, soprattutto se le alternative escluse – non si sa in base a quale disposizione di legge o semplici direttive – farebbero risparmiare sicuramente un bel po’ di tempo rispetto a quelli biblici delle strutture sanitarie pubbliche. Su questo mi riprometto di indagare meglio.
    Terzo: a proposito di disposizioni di legge, mi viene naturale l’associazione con i numerosi cartelli affissi alle pareti con varie indicazioni di massima; non ultimi i fogli dei quali parlavo e buttati lì a caso su una sedia in sala d’attesa. Tornerebbe utile, se non proprio la firma di un dirigente o di un delegato, quantomeno l’indicazione dell’ufficio (sì, anche se si tratta dell’ufficio dove ci si trova in quel momento!) che dispone la norma o il regolamento o perfino le indicazioni di massima. Vista così – e ripeto, trattasi deformazione professionale di chi lavora nella PA – dava allo scrivente lo stesso valore della carta straccia. Con quella forma si può al massimo indicare con un freccia l’uscita dal presidio medico ….
    Quarto: spero – per il futuro – in tempi CERTI per la conclusione dell’iter sulle visite, esami e conseguente rilascio della patente. Trovo vergognoso che, pur muovendosi con largo anticipo ci si trovi comunque con un arco temporale non coperto dalla validità della patente. Considerata l’aleatorietà dei tempi, sarebbe corretto che la validità si estendesse in automatico se , nel frattempo, si è intrapreso l’iter necessario per il rinnovo. Ma aspettiamo qualcuno che intervenga con il colpo di genio….
    Quinto: la pubblica amministrazione dev’essere trasparente, come una casa di vetro. Ad oggi sul sito RM1 non è indicato il nome del Presidente della C.M.L. Non è il massimo della presentazione…
    Sesto, ultimo, ma non meno importante: un po’ di rispetto verso chi si presenta al cospetto della commissione non guasterebbe. Allo sguardo (e alle parole sempre stizzite date in risposta a chi prova a chiedere qualcosa…) sembrano tutti mal sopportati.
    Ma tanto – mi ripeto spesso – prima o poi ci si ritrova sempre utenti di qualcun altro….

    1. Buongiorno,
      non descrivo la mia personale esperienza in quanto combacia con oltre esperienze descritte in questa pagina internet. Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha mai effettuato l’accesso agli atti per quanto riguarda i criteri utilizzati dalla c.d. commissione medica. Ossia, su quali modalità e criteri la commissione decide il tempo di scadenza della patente e, conseguentemente i tempi per la nuova visita e le analisi successive.
      grazie e complimenti per il blog
      Mattia

      1. Ho fatto l’accesso agli atti e non è indicato alcun criterio. Solo scritto a penna sul foglio che consegnano quando si è avuto il rinnovo, tutto qui, non si evince da nessuna parte.

  3. Qui nessuno protesta con veemenza contro una procedura totalmente illegittima caratterizzata da eccessi di potere, da difetti di competenza, da storture burocratiche che nessuno ha il coraggio di denunciare anche a livello di istituzioni politiche magari recandosi ai salotti della Rai dove si discute di tutto e di più ma non di questa stortura perchè qui , in questo “girone dei dannati” della patente speciale i riflettori sono spenti come spente sono le persone che tristemente si mettono in fila alle Commissioni mediche locali , perchè al cittadino comune i temi sociali non interessano e chi se ne frega, siamo tutti “giustamente” interessati solo a riottenere od ad avere riconfermata la validità del titolo di guida, senza reagire minimamente alle umiliazioni imposte da questa procedura ,ripeto, totalmente illegittima sotto diversi profili. Non si capisce davvero razionalmente perchè insistere a perseguitare per anni , con richieste di pagamenti e versamenti tramite bollettini esosissimi per le prescritte analisi tossicologiche,solo una fascia di sventurate persone e non estendere a questo punto i controlli a tutti ( quanti veri pazzi alla guida si notano tutti i giorni che magari non hanno bevuto nulla, ma sono solo degli scellerati, che passano col rosso e non si fermano alle strisce pedonali). Ma poi come mai viene ventilata la presunzione di “dipendenza alcolica ” con l’obbligo del test della Cdt richiesto ahimè a quei cittadini che hanno avuto solo la sventura di essere colti alla guida con livelli minimi di alterazione alcolica , diciamo ad esempio con una media tra lo 051%/ 0.95 grammi per litro (magari dopo una festosa cena tra amici al ristorante) e non certamente mine vaganti o scellerati, in grado di provocare una strage in strada . Capisco l’allarme sociale e le crociate di Del Debbio nei salotti di Rete 4 con gli sceriffi della ” certezza della pena” in prima fila , ma non bisogna fare due pesi e due misure, e poi magari, sottoestimiamo il pazzo che totalmente fatto e stravolto ti sopprime una persona innocente sulle strisce pedonali, e magari gli ridai pure la patente dopo 6 mesi, con i vari benefici del caso. Insomma, la solita leggenda italiana del bastone e della carota. Tra le varie assurdità in campo è che illegittimamente la Commissione Medica patenti si sostituisce all’ Autorità Prefettizia ( il primo difetto di competenza ) , arrogandosi dei poteri assurdi che non gli competono( in quanto Autorità sanitaria) ,addirittura di decidere in pratica quale sarà il tuo futuro di guida per tutta la durata e la vita della tua patente; In pratica si ottiene un nuovo status, ovvero si diventa cittadini ” speciali , con patente speciale a seguito tutta la vita. Tutti quelli che si mettono tristemente in fila nelle sedi Asl deputate alla conferma della patente sperano che con i risultati tossicologici, gli sceriffi dell’Asl si convinceranno che ad esito negativo ( ovvero che la Cdt si assesterà su livelli normalissimi) , tu non sei un dipendente dall’alcool. Ma a loro questo non interessa. Evidentemente gli interessi in gioco sono altri, e la riprova sono i 350 euro o più che in media ogni volta occorre sborsare per sostenere gli esami clinici. Altro mistero rimane quello che alla fine dei 4 cicli di analisi previsti (laddove il rinnovo della patente fosse ad esempio quinquennale per un patentato ultra cinquantenne) , una volta per grazia divina ottenuti 5 anni di rinnovo, i nostri cari amici della Commissione ti comunicano che dal girone dei dannati non sei comunque uscito , e che hanno “bisogno di te” un’altra volta , perchè sei tu che devi pagare ,quale vittima sacrificale, l’allarme sociale creato dai veri stragisti e scellerati della guida , che magari, continuano indisturbati a guidare per le strade della tua città, e quindi ne vedi cotte e di crude, gente che nel raccordo va giù dritto a 200 km all’ora nella corsia preferenziale riservata ai mezzi di soccorso, oppure che piazza la macchina nel parcheggio riservato ai mutilati e gli invalidi, etc. etc. Allora ribadisco, estendiamo nuove regole per tutti, e non solo al popolo dei presunti alcolisti anonimi. Tra parentesi il fatto di dimostrare che nel corso dei prossimi cinque anni , tu non urterai probabilmente neanche una macchina fuori da un parcheggio e sarai premiato dalla tua compagnia di assicurazione con il ‘mongolino’ o il tapiro d’oro ed il titolo di guidatore provetto, no mi dispiace, a loro non interessa, perchè quando vogliono ,e la loro autorità è indiscussa, sono sempre loro, quelli della Commissione, in un delirio di potere , che rimpiazzano il Prefetto e sono sempre loro lì a decidere su di te senza garanzie e diritti soggettivi di sorta ,perchè il loro’ interesse legittimo ‘ è quello di simboleggiare(senza alcun titolo a loro demandato da garanzie costituzionalmente valide) ed applicare ,al posto delle autorità competenti per questa azione, la pretesa punitiva dello Stato ,ossia di farti rimanere patentato speciale tutta la vita, e non esistono strade di ravvedimento, perchè una piccola macchia ( la cena con gli amici ) deve rimanere indelebile tutta la vita. Meditate, gente, meditate….

Qual è la tua opinione? Lascia un commento su “Alcolismo, alcolemia, ebbrezza: la Commissione medica locale Roma 1 non può essere presa sul serio”

Vuoi domandare qualcosa a CML Roma 1 adesso basta? Assicurati di aver letto le domande frequenti, altrimenti scrivi a domande@cmlroma1-adessobasta.it

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *