Anche il Ministero della salute accusa di accanimento diagnostico le CML

Era ora che qualcuno osasse sfidare il potere assoluto delle Commissioni mediche locali, ma di certo non ci aspettavamo che a rompere il muro di ovatta (più che di gomma …) fosse proprio il Ministero della salute, solitamente molto cauto nel castigare i suoi dipendenti.

Inutile girarci intorno, la questione riguarda il vero peccato originale delle Commissioni, su cui abbiamo più volte insistito: in una circolare del Ministero, il Direttore generale contesta alle CML le interminabili richieste di controlli, successivi al conseguimento o revisione della patente di guida, che le CML richiederebbero in deroga a precise normative e in assenza di validi motivi.

Il quadro della questione

Non stiamo parlando nello specifico della CML Roma 1, ma l’argomento riguarda tutte le Commissioni mediche locali e pertanto non può non interessare anche le stanze di Lungo Tevere della Vittoria, come chiunque sia in possesso di una patente commissionata.

La Commissione può richiedere una nuova valutazione per un numero indeterminato di volte.

Come spiegato in dettaglio in questa pagina, se la valutazione della tua idoneità alla guida è svolta secondo quanto previsto dal D.L.vo 285/92, art. 119, comma 4, la Commissione medica locale può richiedere che tale valutazione debba essere nuovamente effettuata entro un certo periodo di tempo e per un numero di volte indeterminato.

È importante porre attenzione sul carattere eventuale della richiesta di una nuova valutazione. Il testo di legge giustamente considera eventuale il caso in cui potresti perdere i requisiti psichici e fisici d’idoneità, in funzione del deteriorarsi della tua condizione o patologia invalidante alla guida, come eventuale il caso in cui tale condizione o patologia potrebbe essere superata. Qualora queste eventualità non avessero modo di verificarsi, non avrebbe senso la richiesta di una nuova valutazione.

Come notato nell’articolo “La Commissione medica locale ti prende in giro: Parte 2. Il certificato”, la CML Roma 1 ha trasformato in un comandamento l’eventualità della richiesta di un successivo controllo, tanto che crediamo non essersi mai verificata l’eventualità in cui la Commissione non lo abbia richiesto. Era logico: la Commissione era presieduta da un criminale che aveva interessi a moltiplicare gli accertamenti prescritti, come puoi approfondire in questo articolo.

Purtroppo però questa scorretta abitudine della CML Roma 1 sembra sia comune a molte altre Commissioni, forse anche loro sedotte dalla possibilità di moltiplicare i diritti economici dovuti alle visite mediche effettuate per gli eventuali successivi controlli.

Il parere del Ministero della salute è un atto d’accusa

L’interessamento del Ministero dimostra come non siano stati frutto di fantasia i problemi evidenziati dagli articoli “Le domande senza risposta: per quanto tempo è valido il rinnovo e quanti controlli dovrò fare?” e “La Commissione è per sempre: l’esenzione dalla visita medica”.

L’esenzione dalla visita medica presso la Commissione medica locale (e con essa da qualsiasi eventuale successivo controllo) è in effetti possibile, prevista dalla L. 114/14, art. 25, per i portatori di mutilazioni o minorazioni fisiche stabilizzate: condizioni che non possono giustificare l’eventualità di una nuova valutazione d’idoneità alla guida.

Bene, se la “previsione normativa di cui all’oggetto” è l’esenzione dalla visita medica, proverai orrore a leggere questo estratto dalla circolare del Ministero della salute n. 26563 del 5 settembre 2017:

È stato segnalato alla scrivente direzione generale come presso alcune Commissioni Mediche Locali, le persone riconosciute sorde ai sensi della legge del 26 maggio 1970 n. 381, non vengano considerate rientranti nella previsione normativa di cui all’oggetto e pertanto, dopo l’accertamento in sede di Commissione Medica Locale, anziché essere inviate per il successivo rinnovo patente dal Medico monocratico, continuano ad essere visitate in Commissione con modalità, costi e tempistica certamente più gravose per il paziente.

Questo è accanimento diagnostico da parte delle Commissioni mediche locali. Non è il momento di facili ironie, ma di rinnovare l’appello posto dal Ministero al termine della circolare:

Si invitano le Commissioni Mediche Locali, nel massimo rispetto e nella più ampia autonomia del loro operato, svolto in scienza e coscienza, ad attenersi alle disposizioni normative.

Un po’ di attualità

La questione mette in evidenza il più grave danno causato dall’accanimento diagnostico: il drenaggio delle risorse utili alle diagnosi necessarie.

Il richiamo del ministero è del 2017, ma la questione purtroppo è di assoluta attualità, perché mette in evidenza il più grave danno causato dall’accanimento diagnostico: il drenaggio delle risorse utili alle diagnosi necessarie.

Sappiamo tutti che le misure di contrasto al diffondersi dell’attuale pandemia hanno rallentato i ritmi lavorativi della nostra società, ma la dilatazione dei tempi di attesa per le visite mediche programmate e per la loro prenotazione, presso alcune Commissioni, è davvero sproporzionata (presso la CML Roma 1 si è arrivati a rinviare le visite di addirittura 7 mesi, a fronte dei 2 mesi di sospensione delle attività ambulatoriali della ASL Roma 1!).

Trasformando in necessario quello che la legge aveva previsto come eventuale, sottoposti a un’imprevista pressione i protocolli si sono presto ingolfati.

La domanda da porsi per individuare la causa dell’intoppo è solo una: perché alcune Commissioni mediche locali sono così congestionate? Semplice: trasformando in necessario quello che la legge aveva previsto come eventuale, sottoposti a un’imprevista pressione i loro protocolli si sono presto ingolfati.

Se queste Commissioni non richiedessero i successivi controlli per qualsiasi caso, anche in assenza di una reale necessità, il numero delle visite mediche rimarrebbe nell’ambito di una mole lavorativa gestibile. Queste Commissioni insomma si sono date il bisturi sulla mano (piuttosto che la zappa sui piedi …), ma certo non sono loro a farne le spese.

Questo articolo è dedicato a chi non può sentire il canto degli uccelli, lo scorrere di un fiume, il fruscio delle foglie al vento.

COMMENTI

16 commenti su “Anche il Ministero della salute accusa di accanimento diagnostico le CML
  1. Mia madre 84 anni, patente dal 1966 e nessun sinistro per causa. Visita in cml con referto cardiologico,neurologico,nefrologico attestanti nessuna controindicazione alla guida di autoveicoli. Data l’età CML prescrive valutazione psicodiagnostica e test x idoneità alla guida risultato tutto nella norma.Rinnovano per 9 mesi con limitazioni: guida diurna (non problemi visivi e lo scrivono anche loro), no autostrada, no traino, velocità max consentita 70 km/h e percorrenza max 40 km dalla residenza.Vorrei fare ricorso… mi date qualche consiglio? Tar, RFI oppure Presidente della Repubblica?Qualsiasi consiglio è gradito

  2. Io sono un portatore di defibrillatore ma premetto non sono cardiopatico , e la CML mi da la patente solo per 1 anno. La cosa più scandalosa è che portando anche certificati medici specialistici dove si dichiara che non necessito di controlli annui, continuano e chiedermelo senza neanche una motivazione e io questi certificati li devo fare a pagamento. Ma è vero che la legge dice che con il defibrillatore si può rinnovare solo per un anno. Hanno un’arroganza senza eguali come se uno fosse felice di andare in questa maledetta commissione, con dottori spietati e senza un briciolo di umanità. Grazie

    1. Caro Fabio,

      Secondo il D.L.vo 59/11, Allegato III.B.2, nei casi di “impianto o sostituzione di defibrillatore” non è espressamente previsto che l’accertamento d’idoneità debba essere effettuato dalla CML, né è stabilito un termine minimo per la richiesta di un successivo controllo. È chiaro però che se ad uno dei medici di cui al D.L.vo 285/92, art. 119, comma 2, sorgessero dubbi sull’idoneità, il giudizio può essere demandato alla CML.

      Ripetiamo inoltre che la CML ha l’obbligo, se decide di prescrivere un successivo controllo con scadenza della validità inferiore a quella di legge, di rilasciare una “attestazione adeguatamente motivata” circa tale decisione, come previsto dal D.P.R. 495/92, art. 331, comma 2, che a quanto ci riferisci non ti è mai stata rilasciata.

      Purtroppo non sono previste sanzioni per simili comportamenti da parte delle CML, mentre siamo sempre più propensi a credere che questi siano dovuti ai motivi evidenziati alla pagina Cui prodest?.

  3. Salve,

    è dal 2006 che ho un’invalidità del 60% per le seguenti patologie: HIV e Depressione.

    Dalla depressione sono guarito nel 2010.

    Il problema è che sono costretto a rinnovare la patente nelle famose Commissioni medico legali, le quali, malgrado le numerose visite psichiatriche attestanti la mia guarigione, non hanno nessuna intenzione di liberarmi da questo giogo.
    Esiste una soluzione al problema?

    1. Caro Luca,

      Il problema a cui non c’è una soluzione è che quando l’accertamento d’idoneità alla guida è affidato alla CML, la legge non conta più nulla e conta solo il giudizio della CML: solo grazie a questo giudizio può essere risolto il tuo problema.

      Da un punto di vista normativo l’HIV non costituisce patologia invalidante alla guida, mentre la depressione costituisce patologia invalidante, ma solo quando in forma grave. È difficile che anche in presenza di certificazioni che attestino la stabilizzazione della patologia, le CML non prescrivano un successivo controllo, in quanto non è possibile escludere un peggioramento. In genere in ambito medico vale il principio inverso a quello giuridico per cui nel dubbio ha ragione l’accusato: in medicina nel dubbio si propende ugualmente per la prescrizione della terapia.

        1. Caro Roberto,

          Abbiamo evidenziato in questo commento alcune implicazioni di questa situazione. Al momento è in fase avanzata un disegno di legge sull’oblio oncologico, volto alla tutela dalle chiare discriminazioni sociali che deve affrontare chi abbia sofferto di tali patologie. Speriamo che un giorno sarà proposto un simile disegno sull’oblio psicopatologico, siccome chi si trova in una situazione come la tua o quella di Luca, chiaramente patisce una pesante discriminazione, peraltro con oneri economici a proprio carico.

    2. Ciao Luca. Ho lo stesso tuo problema, stesse patologie, depressione ( leggera ) guarita da anni e hiv stabile da decenni. Eppure continuano a volere rifare la patente ogni 2 anni. Io non so più cosa fare, avevo letto di un ragazzo di Mestre che si era rivolto ad un avvocato ma non trovo il nome dell’ avvocato.

  4. Salve. Mi chiamo Stefano e sono di Pordenone.
    La mia storia con la CMP di Pordenone e’ iniziata nel 2008 a seguito di una denuncia anonima in questura sull’abuso alcolico. Mi arrivo’ dall’ufficio incidenti la comunicazione che sarei stato chiamato dalla CMP per la verifica dello mio stato psicofisico, e cosi’ fu. Mentre facevo gli esami prescritti mi accorsi di essere diabetico e con una glicata di 12 mi sospesero la patente per 6 mesi.
    In contemporanea la suddetta denuncia arrivava ai servizi sociali che mi invitavano (visto che avevo figli minori) a partecipare ai gruppi del Sert. E cosi’ feci. Da quel giorno mi rinnovano la patente per 3 mesi o 6 mesi o un anno. Oggi sono stato in commissione patenti con certificato diabetologico rischio medio (rinnovo per 3 anni), visita alcologica negativa compresa di stick urine, cdt test 1,1, completamente astemio da piu’ di tre anni (ma non abuso da piu’ di 10 anni). Esami perfetti. Rinnovata la patente per sei mesi. Alla mia domanda sul perche’ solo sei mesi mi e’ stato risposto cosi’: lei doveva presentarsi un anno fa, perche’ non si e’ presentato? Io le ho risposto che visto lo stato di emergenza attendevo la scadenza naturale della proroga. Mi e’ stato risposto che non essendomi presentato alla scadenza di un anno per alcool, per il loro protocollo devo ricominciare da capo tutto l’iter come se fossi stato fermato alla guida in stato di ebbrezza. Non ho parole. Sono mortificato e avvilito. Purtroppo in italia finche’ non scappa il morto non si smuove nulla.
    Saluti.

    1. Caro Stefano,

      Qui sei a casa tua. La tua storia ci conferma che a unire l’Italia non è solamente il pallone, ma anche la totale illegittimità dell’operato delle CML, o Commissioni mediche provinciali, come le chiami tu.

      Le prescrizioni della CML nei tuoi confronti sono un inconfutabile caso di “violazione del divieto di aggravamento del procedimento amministrativo”, non c’è davvero ombra di dubbio. A questo proposito, ti consigliamo di leggere l’articolo Ricorso al TAR di Roma: in nome del Popolo Italiano sconfitta la CML Roma 1 e condannata l’ASL, che tratta proprio di un caso dove a un paziente diabetico era stato immotivatamente prescritto un controllo annuale dei requisiti d’idoneità alla guida.

      Ti consigliamo quindi di rivolgerti immediatamente a un avvocato per presentare ricorso al TAR del Friuli-Venezia Giulia, avverso il giudizio della CML: a nostro giudizio, con alle spalle una sentenza già a te favorevole, il ricorso sarà certamente accolto a la ASL condannata a liquidare le spese di lite.

      Rispetto ai problemi che la CML ti ha procurato e ti sta procurando, all’ingiustizia palese di cui sei vittima, all’offesa della tua dignità, forse non sarà molto, ma in qualche modo bisogna dire basta ai quotidiani soprusi commessi dalle CML.

      Se vuoi raccontare di più sulla tua storia con al CML, partecipa al progetto c’era una volta il rinnovo.

      Un saluto a Pordenone!

      1. Grazie. La vostra risposta mi rincuora anche se la rabbia e’ tanta. Se fossi stato fermato in stato di ebbrezza o avessi avuto complicanze con il diabete 13 anni fa quando mi sospesero la patente non vi avrei mai scritto perché avrei accettato le regole. Ma qui si tratta di un vero accanimento da parte del presidente. Volevo porvi una domanda. Quando mi hanno rinnovato la patente per soli sei mesi l’altro giorno. Nella stanza c’era solo il presidente e una dottoressa del Sert (in 13 anni ormai li conosco tutti) quindi non 4 dottori come ho pagato quasi 25 euro. E sul certificato c’e’ solo la firma del presidente. So che non puo’ essere un giudizio monocratico (infatti la dottoressa del sert che mi conosceva la ho vista zitta e in difficolta’). Si puo’ seguire questo vizio di forma per fare visionare tutta la documentazione di 13 di abusi? C’e’ una prescrizione? Grazie anticipatamente per la risposta. Cordiali saluti. Stefano.

        1. Caro Stefano,

          Crediamo che se sul certificato c’è solo la firma del Presidente della CML, il valore legale di tale documento possa considerarsi quantomeno dubbio. Cosa potresti ottenere contestando il fatto e in quale sede?

          Il giudizio potrebbe essere in effetti annullato, con la semplice conseguenza che dovresti ripetere gli esami: certo ci sarebbe la soddisfazione di aver dimostrato che è la CML ad essere in difetto, nonostante il fatto che da anni ti perseguiti cercando in te un difetto che non ha mai trovato …

          Crediamo che in tale caso la via da seguire sia sempre quella del ricorso al TAR.

  5. Sono una sig.ra di 66 anni .Non ho mai bevuto e non mi sono mai drogata…sono solo molto iellata.

    Nel 2015 ho avuto un incidente auto…..senza coinvolgimento alcuno. Trasportata in autoambulanza ospedale S. Giovanni ,(dove sono stata dichiarata da cartella clinica pronto soccorso….perfettamente lucida e in grado di intendere, volere e raccontare il fatto )venivo sottoposta ad analisi del sangue x droga e alcool.

    RISULTATO NON COMUNICATOMI: positiva alle benzodiazepine ,e (alcool) etanolo siero 2,30<50 metodo enzimatico mg/dl. QUINDI CIRCA VOLTE INFERIORE.

    Nonostante mi hanno addebitato tutto. Per le benzodiazepine avevo certificato medico di prescrizione dell’Ospedale S. Andrea x 20 gg di RIVOLTRIL. ( sono stata sotto INAIL infortuni per circa 1 anno)

    Ho fatto ricorso in tutte le sedi competenti, compreso appelli fino al Penale. Il 26/9/19 venivo assolta da alcool. Successivamente nel 2020 x il reato delle droghe il legale chiedeva di non procedere al reato perche’ estinto per prescrizione.
    Il tutto chiedendo la trasmissione del verbale alla Prefettura per quanto di sua competenza nell’annullamento dei reati

    SONO ANCORA IN ATTESA , INTANTO SONO PASSATI 6ANNI

    Intanto procedevo ai vari step dei rinnovi.
    Passato i 18 mesi di sospensiva , 1 step effettuavo c/o le Ferrovie dello stato il primo rinnovo: esame sangue ,3 volte esame urine, visita psicologo
    Conseguo patente per 1 anno
    2 step.Come sopra solo che scelgo di fare analisi capello, in quanto nessun timore di alcool e droga. Tutto ok e siamo ad aprile 2018 conseguo patente x 2 anni

    3 step : come sopra ,causa COVID ferrovie Via pigafetta chiuso,mi reco a Tor Vergata……….risulto positiva alla COCAINA E BENZOILECGONINA NEL CAPELLO,( URINA E SANGUE OK)

    SCUSAMI MA SONO DISPERATA

    MAI FATTO USO DI NULLA.. PER ALTRO ORA PASSO ANCHE ALLA FASE 2 RECIDIVA …. SIGNIFICA RIPETERE ESAMI OGNI 2 ANNI A VITA….VADO INCONTRO ALLA VECCHIAIA…….

    DOBBIAMO MOBILITARCI AFFINCHE' VENGA MODIFICATO IL DLGS 59/2011.
    LA PROVA DEL CAPELLO DEVE ESSERE ELIMINATA…CI CASCANO SOLO LE PERSONE PER BENE CHE PROPRIO VISTO CHE NON ASSUMONO NULLA SCELGONO QUESTA PROVA E POI PER CONTAMINAZIONE ESTERNA COSI' OGGI RITENUTA FACILE SI RITROVANO NEI GUAI.

    COSI PURE DEVE ESSERE ELIMINATA PER DROGHE E ALCOOL LA POSSIBILITA' DI RICORRERE ALLE FERROVIE PAGANDO 500 EURO ,QUANDO LA PROVA CHE ESIGE LA COMMISSIONE E' IL RIESAME DELLA PROVA PRECEDENTEMTE SOSTENUTA

    1. Gentile Sig.ra Cianca,

      È davvero difficile uscire fuori da un groviglio come quello che ci ha descritto. Una volta “segnalati” alla CML, purtroppo la legge non conta più nulla, perché diventa una questione medica e non più legale: nessun funzionario amministrativo si assumerà mai la responsabilità di interferire nell’ambito professionale della salute.

      Le analisi del capello sono le più adatte per accertamenti sul consumo di sostanze stupefacenti o psicotrope, come però stabilito dall’Accordo Stato-Regioni del 17 settembre 2008 (in merito ai lavoratori addetti a mansioni che espongo a rischio di terzi), il valore medico-legale delle analisi deve essere limitato ai referti negativi: un referto positivo non ha valore di prova.

      Ci creda, in ambito medico chi detta legge sono solo i medici, pertanto le leggi comuni sono sospese e il giudizio rimesso agli specialisti.

  6. Altro che accanimento,non sto qui a spiegare i due anni assurdi che ho passato con due signore della cml,di cui una condannata per falsificazione atti,mi chiedo come è possibile che si accaniscano con chi non ha conoscenze e poi a frequentatori del sert con urine sporche di eroina e assunzione di metadone non venga chiesto nulla in merito alla patente,eh te credo se no finisce il giochetto

  7. Trovo semplicemente allucinante che le cml continuino ad imporre esami clinici anche a chi ne ha superati nel tempo diversi (3 o 4) e sempre con risultato ottimale, e che a distanza di sette anni dalla sospensione, senza alcuna ulteriore infrazione, si prosegua a chiedere ulteriori e specifici esami, senza sapere quando si finirà..!!! mentre vedi moribindi vecchietti andare ad uno sportello ACI ed autocertificarsi il loro..perfetto stato di salute, ottenendo seduta stante il rinnovo della patente !!!!!

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